L’idea di un’eptarchia, un gruppo di sette regni indipendenti, si pensa sia venuta dallo storico inglese Enrico di Huntingdon nel XII secolo. Egli elencò i sette regni anglosassoni nella sua Historia Anglorum (Storia del popolo inglese). Beda, tuttavia, mise in piedi l’idea che diversi regni fossero più dominanti di altri (in tempi diversi). Creò una lista di re che dominavano gli altri regni. La linea di demarcazione tra questi regni era il fiume Humber. La Northumbria (Deira e Bernicia) era il regno del nord, mentre i restanti regni erano quelli del sud inglese. Il termine attuale “eptarchia” fu usato per la prima volta nel XVI secolo da William Lambarde. La sua mappa xilografica del 1568 è il primo uso conosciuto del termine.
Il termine eptarchia è talvolta usato per implicare una confederazione tra i regni che non esisteva. Dal VI secolo al IX secolo questi erano semplicemente sette regni istituiti dagli invasori germanici e dai loro discendenti. C’era poca uguaglianza tra loro. Northumbria, Mercia e Wessex erano i più potenti dei sette e spesso dominavano gli altri. I regni furono gradualmente ridotti di numero. L’eptarchia terminò fondamentalmente con la venuta dei Vichinghi. Il termine eptarchia era popolare tra gli studiosi dal XVI al XIX secolo, ma è usato occasionalmente oggi.
BretwaldasEdit
Originariamente Beda elencava sette re che avevano autorità sugli altri regni in Inghilterra a quel tempo. La Cronaca anglosassone elenca l’ottavo bretwalda:
- Aelle re dei Sassoni del Sud (Sussex)
- Ceawlin re dei Sassoni dell’Ovest (Wessex)
- Aethelbert re del Kent
- Raedwald re dell’Anglia orientale
- Edwin re di Northumbria
- Oswald Re di Northumbria
- Oswiu Re di Northumbria
- Egbert Re dei Sassoni occidentali (Wessex)
Anche due re merciani dell’VIII secolo possono essere considerati bretwaldas:
- Aethelbald Re di Mercia
- Offa Re di Mercia