Morte di Vlad l’Impalatore

In questo giorno del 1477, una lettera inviata da Stefano III di Moldavia conferma la morte di Vlad l’Impalatore e del suo seguito. Erano caduti in un’imboscata dell’Impero Ottomano che, secondo quanto riferito, decapitò Vlad e inviò la sua testa al sultano Mehmet II a Costantinopoli come trofeo.

Vlad l’Impalatore era conosciuto anche come Vlad Tepes e come Vlad Dracula. Era il figlio di Vlad Dracul, sovrano della Valacchia, una regione della Romania, e la possibile ispirazione per il conte Dracula di Bram Stoker. Dracul ricevette il suo nome dopo il suo inserimento nell’Ordine del Drago – un ordine militare cristiano con il compito di difendere la Chiesa e combattere i suoi nemici, in particolare l’Impero Ottomano.

Vlad Dracula nacque tra il 1428 e il 1431. La Valacchia si trovava in una posizione precaria, proprio tra l’Europa cristiana e l’impero ottomano. Nel 1442, Vlad e suo fratello Radu furono presi in ostaggio dagli ottomani per assicurarsi la fedeltà del padre. Radu si adattò a questo, diventando amico del figlio del sultano, Mehmet II, e convertendosi all’Islam. Ma Vlad non lo fece. Dopo la morte del padre e del fratello maggiore, Vlad si schierò con gli ungheresi contro gli ottomani, e il suo primo regno come sovrano della Valacchia iniziò nel 1448, anche se fu costretto all’esilio più tardi nello stesso anno.

Il nome di ‘Impalatore’ è ben meritato. La crudeltà di Vlad era rinomata, anche durante la sua vita. L’impalamento era il suo metodo preferito di esecuzione – una morte raccapricciante per chi era condannato a subirla. Funzionava anche come forma di guerra psicologica contro i suoi nemici. Mentre puniva spietatamente i trasgressori della legge e i nobili che lavoravano contro di lui, aiutò anche a ricostruire e stabilizzare il suo paese, che aveva visto molti anni di sconvolgimenti e guerre. La sua reputazione e la sua spietatezza lo aiutarono a mantenere il potere durante il suo secondo regno.

Ci sono molte storie su Vlad che potrebbero essere esagerate. Una storia racconta di Vlad che pranza in un campo di soldati che ha appena sconfitto e intinge il suo pane nel loro sangue prima di mangiarlo. Un’altra descrive due emissari turchi che visitarono Vlad, ma che si rifiutarono di togliere i loro turbanti. In risposta, Vlad inchiodò i loro turbanti alla testa, in modo che non potessero più toglierli.

In una lettera del 1462, mentre era in guerra con l’Impero Ottomano, Vlad scrive questo:

‘Ho ucciso contadini uomini e donne, vecchi e giovani, che vivevano a Oblucitza e Novoselo, dove il Danubio sfocia nel mare, fino a Rahova… Abbiamo ucciso 23.884 turchi senza contare quelli che abbiamo bruciato nelle case o i turchi a cui i nostri soldati hanno tagliato la testa…”

Durante questa stessa guerra Mehmet II invase la Valacchia con il suo esercito. Ma raggiungendo la città di Târgoviște, trovò circa 20.000 turchi impalati ad accoglierli. Fino a questo punto, Vlad aveva impiegato tattiche di guerriglia contro l’esercito molto più grande di Mehmet, e i turchi alla fine si ritirarono.

Vlad e suo fratello Radu, sono personaggi della mia serie Order of Darkness. In questa scena di Stormbringers, Radu parla di Vlad:

‘Mio fratello è tornato a casa. Ha ereditato il trono di mio padre e ha accettato di tenere le nostre terre per l’Impero Ottomano, ma è stato infedele e ci ha voltato le spalle. Ora è rovesciato, in esilio, ma non dubito che raccoglierà un esercito e spera di tenere di nuovo la frontiera contro di noi. Per me è morto. Dubito che lo rivedrò mai più. Ha scelto la parte sbagliata. E’ il mio nemico. I nostri destini ci hanno portato in direzioni opposte: lui è un grande comandante cristiano, e io sono uno dei più grandi comandanti che il mio amico Sultano Mehmet può mettere in campo.”

L’ultimo libro della mia serie Order of Darkness si chiama Dark Tracks, e uscirà alla fine di gennaio. Potete preordinarlo usando questi link:

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Immagine: Vlad Tepes, l’Impalatore, principe di Valacchia, 16° secolo, via Wikimedia Commons