Louis Armstrong

(New Orleans, 1900 – New York, 1971) trombettista, cantante e bandleader jazz americano. Le parole di Duke Ellington, che disse che se c’era un vero Mr. Jazz, era senza dubbio Louis Armstrong, sono particolarmente adatte a definire questo artista.


Louis Armstrong

I suoi inizi musicali avvennero nella sua città natale, dove suonò con vari gruppi fino al 1922, quando Joe King Oliver lo portò nella sua Creole Jazz Band di Chicago, dove sposò la pianista del gruppo, Lilian Hardin. Come risultato delle sue esibizioni nella capitale dell’Illinois, Fletcher Henderson lo invitò a New York nel 1924 per suonare nella sua big band, con la quale registrò diversi album che mostravano la creatività e l’originalità del musicista. Il suo virtuosismo improvvisativo ha esercitato una grande influenza sui musicisti jazz di New York.

Nel 1925 tornò a Chicago e fondò un proprio gruppo, un quintetto (The Hot Five) che più tardi divenne un settetto (The Hot Seven), con il quale divenne uno dei più rinomati musicisti jazz del mondo e fece in modo che negli anni venti Chicago condividesse la capitale mondiale del jazz con New York, città nella quale tornò alla fine dello stesso decennio, tra le altre ragioni, per consolidare la sua carriera cinematografica.

Fece il suo debutto cinematografico con un’apparizione nel film Ex-flame (1930), anno in cui si separò anche da Lilian Hardin. Nel 1932 fece un tour di successo nel Regno Unito, che ripeterà l’anno seguente, anche se questa volta incluse nel suo itinerario anche Danimarca, Norvegia e Olanda. Nel 1936 la sua popolarità era tale che decise di pubblicare un’autobiografia, che intitolò Swing che musica. Sette anni dopo la sua separazione dalla moglie, ottenne il divorzio e sposò Alpha Smith. Nel 1939 prese parte alla realizzazione di Swingin’ the dream, una versione jazz del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. Dopo quattro anni di matrimonio, divorziò dalla sua seconda moglie e sposò Lucille Wilson.

Il gruppo di Armstrong, che aveva assunto la forma di una big band dopo il suo trasferimento definitivo a New York nel 1929, subì un’ulteriore trasformazione nel 1947, riducendo il numero dei membri a sette e cambiando il nome in Louis Armstrong and the All Stars. Con questo settetto partecipò al Festival Jazz di Nizza (Francia) nel 1948, che è considerato il primo nella storia. Sei anni dopo pubblicò una seconda autobiografia, Satchmo: My Live in New Orleans. Durante gli anni ’50 diede concerti in gran parte del mondo e girò l’Africa, l’Australia e il Giappone.

A parte il suo lato musicale, Louis Armstrong era un uomo di profonde convinzioni politiche, che lo portarono, da un lato, a condannare pubblicamente la segregazione razziale e ad annullare un tour in Unione Sovietica per protestare contro il regime comunista al potere. Nel 1964, la canzone Hello, Dolly dell’omonimo musical di Gene Kelly (con Barbra Streisand e Walter Matthau) gli diede il suo primo numero uno nelle classifiche nazionali. L’anno seguente, le autorità cittadine della sua nativa New Orleans le conferirono la chiave della città. Nel 1970 fu premiato al prestigioso Newport Jazz Festival, al quale parteciparono luminari come la cantante Mahalia Jackson, Dizzy Gillespie, Bobby Hackett e The Eureka Brass Band.

Come citare questo articolo:
Ruiza, M., Fernández, T. e Tamaro, E. (2004) . In Biografie e vite. L’enciclopedia biografica online. Barcellona (Spagna). Recuperato da .