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I chiamatori della luna che camminavano nelle foreste della vecchia Irlanda, L’Uomo-Lupo di Ossory
Si dice che l’antica Irlanda fosse afflitta da una razza di lupo particolarmente grande e feroce, e gli uomini a volte andavano in guerra con loro, o li chiamavano in guerra al fianco di eroi e campioni! Essi sarebbero persino diventati così audaci da attaccare villaggi e città, e un grande branco di essi assalì Coleraine nell’anno 1650.
Per combattere questi feroci lupi di grande astuzia e velocità furono allevati i segugi irlandesi, una potente razza di cane che può crescere fino all’altezza delle spalle di un uomo. Ma le storie più antiche sostengono ancora che i segugi non furono allevati per cacciare i lupi, ma una specie di bestia più oscura che era in parte lupo e in parte uomo!
L’antico libro scritto dai monaci irlandesi, Cóir Anmann o il Fitness dei Nomi raccontava le storie parlate dei druidi e dei bardi che ricordavano le linee dei re, e parlava di un principe chiamato Laignech Fàelad, il cui fratello Feardach fu il primo re di Ossory, o Osraí.
I suoi figli e tutta la gente della sua tribù potevano da quel giorno in poi trasformarsi in forma di lupo e razziare le mandrie e le case dei loro nemici, andando a’wolfing come era noto, divorando il bestiame e le persone con la stessa brama. È per questa ragione che la testa di lupo divenne il vessillo dell’Ossory di un tempo.
E quando un ossoriano viveva come un lupo il suo corpo umano giaceva immobile e freddo a casa come se fosse morto. Quando stavano per trasformarsi in lupo venivano dati ordini rigorosi agli amici di non toccare o spostare il corpo umano perché se veniva spostato in un posto dove lo spirito che ritornava non poteva trovarlo allora la persona era condannata a rimanere in forma di lupo per il resto della sua vita.
Una leggenda ancora più antica racconta come tre donne lupo mannaro uscivano da una grotta una volta all’anno durante la festa del raccolto per massacrare pecore e altro bestiame, e che furono infine attirate al loro destino dalla musica, e massacrate.
Tanto seriamente queste storie furono prese che arrivarono persino all’attenzione del Vaticano, e ricevettero il sigillo di Papa Urbano III, forse il primo racconto di licantropia mai registrato nella cristianità!
Perché fu nel 1182 che un prete di nome Giraldus Cambrensis, o Gerald of Wales, impiegato reale del re britannico, si stava facendo strada dal nord dell’Ulster fino a Meath, mentre esplorava il paese e lo scriveva nella sua Topographia Hibernica.
Si fermò a riposare per la notte, e dopo che l’oscurità aveva avvolto il mondo e il fuoco era ridotto a brace, cosa sentì se non una voce burbera e gutturale che risuonava dall’oscurità, chiedendogli di camminare nella foresta.
Beh, non voleva e ne era terrorizzato, ma dopo essersi calmato un po’ convinse l’interlocutore a fare un passo avanti verso la luce e farsi vedere, e cosa doveva emergere se non un possente lupo dalle zanne gialle e dal pelo grigio.
Questo lupo disse a Giraldo che era un figlio maledetto della tribù di Ossory, che era stata condannata a mandare due di loro ogni sette anni sotto forma di lupo da San Natalis di Kilkenny, figlio di Aengus Mac Natfree re di Munster, seicento anni prima! Come lupi sarebbero rimasti e avrebbero vissuto per sette anni, fino a quando sarebbero tornati a casa per essere rimpiazzati da un’altra coppia.
Quando Giraldus sentì questo fu molto turbato, perché avendo letto gli scritti di Natalis sapeva che era un severo e inflessibile uomo di Dio che non avrebbe tollerato alcuna deviazione dalla sua interpretazione della legge di Dio. E naturalmente, essendo morto da tempo, la maledizione non poteva essere tolta.
Il lupo, che non disse il suo nome, disse al prete che sua moglie era stata ferita dai cacciatori ed era in punto di morte non lontano, e poiché erano entrambi cattolici, avrebbero voluto che lui venisse ad ascoltare la sua ultima confessione.
E così andò – dopo qualche persuasione – in una grotta vicina e trovò una lupa, che parlò a sua volta, e si confessò e ricevette il viatico prima di morire. E quando lo fece, si ritrasformò in una vecchia, con grande stupore di Giraldo.
Prima di scrivere al suo Vescovo e quindi al Papa, Giraldo riflette sulle parole di Sant’Agostino, che parla anche dei mutaforma –
Siamo dunque d’accordo con Agostino, che né i demoni né gli uomini malvagi possono creare o cambiare realmente la loro natura ; ma coloro che Dio ha creato possono, in apparenza, con il suo permesso, trasformarsi, in modo da apparire ciò che non sono; i sensi degli uomini vengono ingannati e addormentati da una strana allusione, in modo che le cose non siano viste come realmente esistono, ma siano stranamente attirati dal potere di qualche fantasma o incantesimo magico a posare gli occhi su forme irreali e fittizie.
Anche se nessun lupo ha camminato per le oscure foreste e le remote colline d’Irlanda per molti lunghi anni, almeno che noi sappiamo, ancora si può viaggiare dove una volta sorgeva Ossory, segnato sulla mappa qui sotto.
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