Cani della morte: gli dei sciacalli dell’antico Egitto

Gli antichi egizi veneravano una serie di divinità associate al mitico sciacallo nero, tutte collegate alla morte e all’aldilà. Solo alcuni di questi dei erano ben noti anche agli egiziani: Anubi, Wepwawet e Duamutef. Ma molti altri dei sciacalli erano anche venerati, spesso come divinità locali.

Dèi sciacalli raffigurati sulla bara di Seti I
Dèi sciacalli raffigurati sulla bara del re Seti I (immagine dalla pl. 8 di S. Sharpe, The Alabaster Sarcophagus of Oimenephthah I, King of Egypt, Now in Sir John Soane’s Museum, Lincoln’s Inn Fields, London: Longman, Roberts and Green, 1864)

Gli dei sciacalli egiziani erano quasi tutti maschi. Le divinità sciacallo femminili sono rare e il più delle volte esistevano in relazione a divinità maschili: Anupet come moglie di Anubi, e Qebehut come sua figlia. I ruoli e le attività degli dei sciacalli riflettono ampiamente i ruoli di genere maschile e femminile nella società egizia.

Khentiamentiu è un caso insolito di un dio che viene assorbito da un altro dio. Iniziò come un importante dio sciacallo associato alla morte ad Abido, ma le sue funzioni erano in competizione con il nascente dio funerario Osiride. Attraverso un processo non completamente compreso, Khentiamentiu fu fuso con Osiride, perdendo interamente la sua identità indipendente. Tuttavia, egli sopravvisse in qualche modo: il suo nome divenne un titolo di Osiride che durò per più di 2.000 anni.