Le donnole striate africane sono cacciatori notturni di piccoli mammiferi, uccelli e rettili, ma si nutrono quasi esclusivamente di roditori della loro stessa taglia o più piccoli. Le donnole cacciano principalmente attraverso l’odore, attaccando la preda con un affondo improvviso e colpendo la nuca. Dopo il colpo iniziale, uccidono frustando il proprio corpo e dando calci, sfruttando la loro corporatura sottile, agile e muscolosa per stordire e strappare la preda. A volte conservano la preda nella loro tana invece di mangiarla immediatamente.
La donnola è generalmente solitaria, ma gli individui a volte si accoppiano per scavare tane. Sono scavatori efficaci, ma possono talvolta riposare in cavità naturali come tronchi cavi o fessure di roccia. Depositano lo sterco in latrine ben definite, probabilmente come mezzo per marcare l’odore. I maschi sono aggressivi quando si incontrano l’un l’altro, dapprima agitando la coda, emettendo brevi grida e false cariche, per poi passare alla lotta con morsi, scuotimenti e grida aggressive se nessuno dei due individui si ritira.
Le donnole africane a strisce sono state identificate per emettere sei diversi tipi di richiamo. Oltre ai richiami di avvertimento e aggressivi menzionati sopra, e un terzo richiamo che passa tra i due, c’è un richiamo che segnala la sottomissione di un maschio in ritirata, un richiamo che indica la resa durante un combattimento, e un richiamo di saluto usato solo tra maschi e femmine e tra i giovani e la loro madre. Le giovani donnole fanno anche chiamate di soccorso quando sono separate dalla madre.