La Cena del Signore è indicata con numerose frasi: (1) Tavola del Signore, (2) Comunione, (3) Pasto, (4) Eucaristia, (6) Messa, (7) Corpo e Sangue di Cristo, (8) Festa dell’Amore o Festa dell’Agape, (9) Spezzare il pane, e (10) Divina Liturgia, ecc. Ci sono essenzialmente quattro visioni della Cena del Signore: Transustanziazione, Consustanziazione, Memorialismo, e Riformata.

Transustanziazione

Questa è la visione della Chiesa Cattolica Romana. Durante la cerimonia chiamata Messa, i cattolici credono che gli elementi del pane e del vino della tavola del Signore siano cambiati nella sostanza nella carne e nel sangue letterali di Cristo, anche se gli elementi sembrano rimanere gli stessi. Questo è anche indicato come “La presenza reale di Cristo”.

La transustanziazione viene erroneamente insegnata usando Giovanni 6:24 che dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.” Aggiungono a questo le frasi: “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue” (cfr. Matteo 26:26-29; Marco 14:22-25; Luca 22:14-23; 1 Cor 11:23-25). Essi affermano che tutte queste frasi sono da interpretare letteralmente, non metaforicamente. Tuttavia, questo non è corretto per una serie di ragioni:

(1) Mosè scrisse: “Ma tu non mangerai carne con la sua vita, cioè il suo sangue” (Gen. 9:4-6; cfr. Atti 15:20, 29). Pertanto, Gesù avrebbe violato la sua stessa Parola, se si deve prendere l’interpretazione letterale.

(2) In Matteo 26:29, dopo l’istituzione del pasto, Gesù considerava ancora il “frutto della vite” e non il suo sangue letterale.

(3) All’istituzione del pasto, Gesù non era ancora morto. Pertanto, se le parole sono prese alla lettera, questa sarebbe stata una forma di cannibalismo. Sarebbe cannibalismo ogni volta che il Pasto viene consumato dai cattolici.

(4) La chiesa cattolica prende le parole troppo letteralmente, dopo tutto Gesù non è letteralmente “luce” (Giovanni 8:12), una “porta” (Giovanni 10:9), una “vite” (Giovanni 15:5), o un “Agnello” (Giovanni 1:29, 36). Se lo fosse, come potrebbe essere letteralmente anche “vino” e “pane” allo stesso tempo? Panteismo?

(5) La messa cattolica crocifigge Gesù più e più volte, tuttavia, la Bibbia afferma che Gesù ha dato se stesso per un sacrificio una volta per tutte (Eb. 10:10, 12, 14).

(6) Se la parola “coppa” è usata da Gesù in senso figurato del “vino”, allora perché dovremmo interpretare il “vino” e il “pane” nella stessa pericope in un senso diverso?

(7) Gesù aveva già usato la parola “pane” metaforicamente in Matteo 16:8-12 (cfr. Gen. 41:26, 27; 1 Cor. 10:16-17).

(8) I cattolici concordano che la Cena del Signore sostituisce la Pasqua. Esodo 12:11-14 parla dell’agnello che fu ucciso e mangiato nel banchetto. Mosè disse: “È la Pasqua del Signore” (Esodo 12:11). Ma questo era letterale? No, la Pasqua letterale era l’atto di Dio di passare sopra i primogeniti degli Israeliti e non di ucciderli quando uccise i primogeniti degli Egiziani. Il mangiare l’agnello era una festa annuale per ricordare – e non per rimettere in scena – l’atto di Dio di passare sopra i primogeniti.

Consustanziazione

Questa è generalmente accettata come la credenza luterana sulla Cena del Signore, sebbene tutti i luterani non siano contenti della fraseologia. Il lettore noterà l’uso di “con”, invece del cattolico “trans”. “Trans” significa “cambiamento” (il vino si trasforma in sangue) e “con” significa “con” (il sangue è con o coesiste con il vino). Così, i luterani sostengono che il pane rimane vero pane e il vino vero vino, ma la presenza fisica di Cristo è anche lì, “in, con, e sotto” gli elementi. A parte le differenze semantiche (di linguaggio) è difficile vedere qualsiasi altra reale differenza tra questa visione e la Transustanziazione cattolica. Questa visione è scorretta per molte delle stesse ragioni per cui lo è la Transustanziazione.

Memorialismo

Questa visione è attribuita a Ulrich Zwingli. Sostiene che non c’è una reale presenza di Cristo alla tavola del Signore, ma il pasto è solo un memoriale dell’espiazione acquistata da Cristo (Luca 22:19; 1 Cor 11:23-26). Essi affermano che il pane e il vino rimangono come pane e vino alla Cena. Tuttavia, questa visione osserva una reale assenza di Cristo durante la Cena del Signore?

Riformato

Questa visione è attribuita a Giovanni Calvino. Sostiene che la Cena del Signore è sia un ricordo (Luca 22:19; 1 Cor 11:23-26) che una presenza spirituale di Cristo (1 Cor 10:16-17) alla Tavola del Signore. Mentre le fasi “Fate questo in memoria di me” (1 Cor 11:24, 25) e “nella notte in cui fu tradito” (1 Cor 10:23) indicano che la Cena del Signore è un “ricordo” della passata espiazione del Signore, 1 Corinzi 10:16-17 indicano che è più di un semplice ricordo:

Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse una partecipazione al sangue di Cristo? Il pane che spezziamo, non è forse una partecipazione al corpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi che siamo molti siamo un solo corpo, perché partecipiamo tutti all’unico pane.

Quando i credenti bevono il calice e mangiano il pane, tutto il corpo di Cristo è dunque unito al Signore in una profonda comunione spirituale. Per fede quelli “in Cristo” partecipano al corpo e al sangue di Cristo attraverso la potenza dello Spirito Santo che riversa la vita di Cristo in loro. C’è nutrimento spirituale (Giovanni 6:53-57) e unione (1 Cor 10:17) quando i credenti partecipano per fede alla Cena del Signore. Cristo è presente con i credenti alla tavola (spiritualmente, non fisicamente). Quindi, questa visione ci aiuta a capire che la Tavola del Signore è un ricco pasto simbolico dell’alleanza, ma non un altro sacrificio. Questa visione è la visione corretta della Tavola del Signore.

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