‘The Polar Express’ mi ha rotto

Quando aveva circa quattro anni, mio figlio si è attaccato al film The Polar Express e ce lo ha fatto guardare ancora e ancora e ancora e ancora e ancora fino al giorno in cui il DVD, e – questa è una storia vera – è saltato fuori dal lettore e ha chiesto un drink. Quando è arrivato Natale, abbiamo guardato The Polar Express. A metà luglio abbiamo guardato The Polar Express. Racconti della buonanotte, canzoni in macchina, giochi di prestigio in giardino, il trenino Polar Polar. Una notte, mio figlio sonnambulo è sceso dal letto, è inciampato al piano di sotto, ha aperto la porta scorrevole del portico posteriore e ha vagato fuori; due vicini l’hanno trovato all’1:30 di notte nei suoi PJ a un quarto di miglio di distanza. Indovina cosa ci ha detto che stava cercando.

In breve, ho avuto quasi un decennio di esposizione ai polari, e francamente ho aspettato che gli anni ammorbidissero la mia obiezione, per farmi iniziare a pensare, “Enh, questo non è così male!” come ho fatto con La minaccia fantasma e Taylor Swift e Honda Odysseys. Ma sapete una cosa? Non è mai successo. Il film è ancora un’inquietante cavalcata mortale attraverso un paesaggio infernale artico, e continua a farmi venire voglia di urlare, strapparmi i capelli e lanciare secchiate dell’Esercito della Salvezza.

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Ho aspettato gli anni per ammorbidire la mia obiezione, per farmi iniziare a pensare, “Enh, questo non è così male!” come ho fatto con ‘La minaccia fantasma’ e Taylor Swift e Honda Odysseys. Ma sapete una cosa? Non è mai successo.

Questo non vuol dire che The Polar Express sia l’unico film di Natale truccato del pianeta; alcuni degli esempi più amati d’America di intrattenimento per famiglie includono un cartone animato sull’implacabile abuso emotivo del bambino più fragile del quartiere, un film su un adolescente ossessionato dall’avere una pistola, e un incubo speciale Claymation in cui l’amabile protagonista strappa con la forza i denti del cattivo. C’è anche Frosty the Snowman, un amato personaggio per bambini che morirà tra, tipo, tre giorni.

Ma tra i film di Natale pazzi, The Polar Express rimane il migliore. E’ stato fatto dai computer e Tom Hanks interpreta tutti e costa comunque 165 milioni di dollari, la maggior parte dei quali apparentemente sono andati a vedere quante metafore parlanti potevano essere infilate in un libro per bambini minimalista. Il libro su cui si basa il film è una tranquilla meditazione sulla magia del Natale e ti fa venire voglia di bere cioccolata calda; il film promuove l’idea che se un uomo strano viene a casa tua su una locomotiva illogica nel buio della notte chiedendoti di salire sul suo treno verso una destinazione non specificata, l’unica linea d’azione ragionevole è salire su quel treno.

Il rifiuto fondamentale del pericolo estraneo è il primo problema del film; il secondo riguarda un approccio piuttosto cavalleresco ai bambini non sorvegliati sui trasporti di massa. “Una cosa sui treni”, dice il pieghevole Hanksbot, molto seriamente, “non importa dove stiano andando, quello che conta è decidere di salirci” – come se non ci si potesse lontanamente avvicinare alla bella lista senza salire su veicoli a caso senza considerare la destinazione, che è davvero qualcosa che si potrebbe fare solo se si fosse un vagabondo nel 1921. Importa solo dove va il treno! E se il treno sta andando alla Justice League, o al Burning Man? Quando è stata l’ultima volta che sei stato alla Penn Station come, “Sorprendimi!”

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Per quanto riguarda Babbo Natale, è un pomposo snooze box che fa radunare 40.000 elfi per la sua maestosa entrata e poi prontamente li ignora tutti per parlare con qualche bambino per 10 minuti.

Potrei fare questo per tutto il periodo natalizio: Questo film presenta un hobo-ghost arrabbiato che dorme nelle ruote e si lava i calzini nel caffè; c’è una macchina piena di cadaveri di pupazzi urlanti; il Polo Nord è chiaramente un’officina artica gestita da sgradevoli droni lavoratori elfi (uno dei quali è Steven Tyler) che salutano l’apparizione di Babbo Natale con un entusiasmo abbastanza delirante, considerando che lo vedono ogni mattina. Per quanto riguarda Babbo Natale, è un pomposo snooze box che fa radunare 40.000 elfi per la sua maestosa entrata e poi prontamente li ignora tutti per parlare con qualche bambino per 10 minuti (gli elfi passano 365 facendo giocattoli per tutti sulla Terra; Babbo Natale inizia il Natale dicendo: “Ecco un campanello rotto che è caduto dalla mia macchina.”

Oh, e non dimentichiamo che, una volta che i bambini sono tornati a casa, c’è una scena in cui arriva un regalo che nessuno dei due genitori riconosce, e contiene una nota di un “Mr. C” che consiglia ad un bambino di riparare un buco nella sua tasca e nessuno è minimamente inorridito da questo.

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Inoltre, c’è il messaggio ostensibile del film, che è che se sei un bambino di otto anni che ha problemi a credere in Babbo Natale, dovresti assolutamente credere in Babbo Natale, che è una bugia. Quindi non sono davvero sicuro di quale sia il messaggio, ma sospetto che sia qualcosa sugli Aerosmith. Sentite, io sono a favore della magia del Natale. Basta avere un po’ meno stranezze spettrali, e magari dei calzini più puliti.