Tassa di concessione per la televisione via cavo

La sezione 542(f) del Communications Act dice: “Un operatore via cavo può designare la parte della fattura di un abbonato attribuibile alla tassa di concessione come una voce separata sulla fattura”. La maggior parte dei provider via cavo scelgono di elencare questa voce sulle bollette dei clienti, così ogni cliente la vedrà ogni volta che paga la bolletta. Questo è diventato una fonte di contesa e di controversia, poiché il modo in cui i diritti di concessione sono caratterizzati e fatturati può avere un profondo effetto sugli atteggiamenti del pubblico verso la televisione via cavo.

I governi locali generalmente preferirebbero che questa voce non fosse elencata sulla bolletta. Dal momento che il canone è pagato al governo, quando è suddiviso per cliente sulla bolletta sembra essere una tassa sul cliente, e potrebbe accendere l’antipatia contro i funzionari governativi. Se apparisse solo sulle dichiarazioni contabili come un pagamento forfettario da parte del fornitore di servizi via cavo, sarebbe percepito dal pubblico più come una tassa per il servizio, che è il modo in cui i governi lo considerano. Tuttavia, il Communications Act fornisce la trasparenza della tassa di concessione in modo che i clienti della società via cavo comprendano la tassa imposta dal governo alla società via cavo.

I fornitori di cavo, al contrario, vedono la tassa come un costo di fare affari che stanno passando al cliente. Elencando sulla loro fattura la parte attribuibile alla tassa, i clienti possono sentire che il governo è responsabile di quella parte, non il fornitore di servizi via cavo. Inoltre, dato che i clienti noteranno immediatamente qualsiasi aumento del canone, e possono interpretarlo come un “aumento delle tasse”, elencarlo sulla bolletta può scoraggiare i governi a spingere per un aumento del canone quando il contratto di franchising viene rinnovato.

Giustificazioni o razionalizzazioni per la tassa di concessione rientrano in sei categorie di base:

  • Entrate – una fonte di entrate generali per il governo che possono essere raccolte senza aumentare le tasse.
  • Affitto – affitto per l’uso del suolo pubblico come diritto di passaggio da parte della società per i suoi cavi.
  • Esclusività – compensazione al governo per aver permesso all’operatore via cavo di mantenere un monopolio di fatto sul servizio via cavo nella zona.
  • Diversità – è nell’interesse pubblico finanziare strutture governative che forniscono canali pubblici, educativi e di accesso governativo (PEG) che promuovono la diversità nella comunità.
  • Beneficio – compensazione per i benefici di pubbliche relazioni che il fornitore di servizi via cavo ottiene avendo canali pubblici, educativi e governativi sul cavo.
  • Regolamentazione – compensazione al governo per il costo della regolamentazione della televisione via cavo: consulenti, revisori, amministratori e ispettori.