Il rilascio di radiazioni è un fenomeno unico delle esplosioni nucleari. Ci sono diversi tipi di radiazioni emesse; questi tipi includono radiazioni gamma, neutroniche e ionizzanti, e sono emesse non solo al momento della detonazione (radiazione iniziale) ma anche per lunghi periodi di tempo dopo (radiazione residua).
Radiazione nucleare iniziale
La radiazione nucleare iniziale è definita come la radiazione che arriva durante il primo minuto dopo un’esplosione, ed è principalmente radiazione gamma e neutronica.
Il livello di radiazione nucleare iniziale diminuisce rapidamente con la distanza dalla palla di fuoco fino al punto in cui meno di un roentgen può essere ricevuto a cinque miglia da ground zero. Inoltre, la radiazione iniziale dura solo fino a quando la fissione nucleare avviene nella palla di fuoco. La radiazione nucleare iniziale rappresenta circa il 3% dell’energia totale in un’esplosione nucleare.
Anche se le persone vicine a ground zero possono ricevere dosi letali di radiazioni, vengono contemporaneamente uccise dall’onda d’urto e dall’impulso termico. Nelle tipiche armi nucleari, solo una percentuale relativamente piccola di morti e feriti deriva dalle radiazioni iniziali.
Radiazione nucleare residua
La radiazione residua di un’esplosione nucleare proviene principalmente dal fallout radioattivo. Questa radiazione proviene dai detriti dell’arma, dai prodotti di fissione e, nel caso di uno scoppio al suolo, dal suolo irradiato.
Ci sono oltre 300 diversi prodotti di fissione che possono risultare da una reazione di fissione. Molti di questi sono radioattivi con emivite molto diverse. Alcuni sono molto brevi, cioè frazioni di secondo, mentre alcuni sono abbastanza lunghi che i materiali possono essere un pericolo per mesi o anni. Il loro principale modo di decadimento è l’emissione di particelle beta e radiazioni gamma.