Perché Cleopatra avrebbe fatto il bagno nel latte acido d’asina?

Per migliorare l’aspetto della sua pelle riducendo le rughe. Quando il latte inacidisce, lo zucchero del latte, il lattosio, viene convertito dai batteri in acido lattico. Quando gli alfa-idrossiacidi, come l’acido lattico, vengono applicati alla pelle, fanno sì che lo strato superficiale si stacchi, lasciando sotto di sé una nuova pelle più liscia e senza macchie. È discutibile che il latte acido abbia abbastanza acido lattico per ringiovanire la pelle, ma i cosmetici moderni che contengono almeno l’8% di alfa idrossiacidi possono ridurre le rughe minori. Un peeling chimico veramente efficace, però, richiede l’applicazione di sostanze irritanti come l’acido tricloroacetico o il fenolo sulla pelle da parte di un medico. L’effetto corrosivo provoca bruciore e bruciore per alcuni minuti, seguito da arrossamento e desquamazione della pelle nei giorni successivi. Mentre questo accade, si forma una nuova pelle con un aspetto più giovane. Il peeling chimico non è una procedura piacevole e l’antiestetica formazione di croste può disturbare psicologicamente. La maggior parte dei pazienti non è pronta per l’esposizione in pubblico per diverse settimane, ma alla fine tendono ad essere soddisfatti dei risultati.

Cleopatra a quanto pare non era solo appassionata di latte acido. Usava escrementi in polvere di coccodrillo per abbellire la sua carnagione, anche se questo era con ogni probabilità infruttuoso. Forse l’intruglio ha scatenato l’interesse di Cleo per i profumi. Nella sua fabbrica di profumi, sì, a quanto pare era una venture capitalist, erbe, petali di fiori, foglie o semi venivano mescolati con olio vegetale caldo ottenuto da olive pressate. La miscela veniva lasciata in ammollo per una settimana e poi veniva pressata attraverso un sacchetto di tela per estrarre l’olio profumato. La regina giocava anche con i rimedi per la calvizie, stimolata dalla sua relazione con Giulio Cesare che aveva problemi di capelli. Sperimentò un intruglio fatto di denti di cavallo macinati e midollo di cervo per stimolare i suoi follicoli dormienti in azione. Quando questo non funzionò, Cleo scambiò Giulio con Marco Antonio. E quei bellissimi occhi visti nelle antiche raffigurazioni della famosa regina egiziana? Fatti con malachite di rame verde e solfuro di piombo nero. Non solo miglioravano il suo aspetto, ma le sostanze chimiche tenevano lontane le mosche.