Meningiomi falcini: Analisi dell’impatto delle estensioni radiologiche del tumore e proposta di uno schema di classificazione radiologica preoperatoria modificato

Background: Anche se ampiamente studiato, pochi documenti hanno affrontato specificamente le implicazioni chirurgiche delle estensioni orizzontali e verticali del tumore nel meningioma falcino (FM). I sistemi di classificazione disponibili non affrontano queste estensioni tumorali e quindi non caratterizzano il FM nella sua interezza.

Obiettivo: Determinare l’influenza delle estensioni tumorali radiologiche sugli aspetti clinico-radiologici e chirurgici del FM, proporre un nuovo schema radiologico preoperatorio per questi tumori e riportare i nostri risultati chirurgici.

Metodi: Trentacinque pazienti con FM (età media, 50,03 anni; rapporto maschi/femmine, 16:19) sono stati classificati in FM unilaterale convenzionale (tipo I; n = 17), unilaterale alta (tipo II; n = 9) e bilaterale (tipo III; n = 9) in base ai risultati della risonanza magnetica coronale. Abbiamo escluso i meningiomi parasagittali primari dalla nostra analisi.

Risultati: I tumori di tipo II e III erano più comuni nei maschi (a differenza della coorte complessiva), si presentavano più spesso con convulsioni ed erano associati a esiti postoperatori meno favorevoli. La debolezza motoria preoperatoria è stata vista quasi esclusivamente con i tumori unilaterali (tipo I/II). Debolezza preesistente (P = 0.02) era un forte predittore della probabilità di peggioramento della potenza motoria postoperatoria, la principale complicazione chirurgica nella nostra serie (n = 9; 25.7%). La debolezza postoperatoria di nuova insorgenza (n = 2) ha recuperato completamente, mentre il peggioramento della debolezza preesistente ha mostrato solo un miglioramento parziale (n = 6).

Conclusioni: Lo schema di classificazione proposto caratterizza la FM in modo completo. La bilateralità e le estensioni parasagittali nelle FM influenzano la loro presentazione clinica, aumentano la difficoltà chirurgica e influenzano negativamente il risultato chirurgico. La debolezza motoria preesistente fa presagire uno scarso risultato motorio post-operatorio.