L’Indonesia ha confiscato circa 200 cacatua. Che fine hanno fatto?

Fino a poco tempo fa, dice Lee, questi centri dipendevano fortemente dai finanziamenti privati, ma il governo indonesiano sta cominciando ad assumere un ruolo maggiore nello sviluppo e nella gestione di questi centri.

“Stiamo lavorando con tutte le agenzie governative per creare un protocollo e standardizzare le procedure”, dice Lee. “Abbiamo tenuto un workshop di formazione di quattro giorni di recente. Siamo ancora nelle prime fasi.”

Un cacatua bianco vola sopra l’isola di Halmahera, Indonesia orientale. Immagine di Marcel Holyoak/Flickr.

E’ necessaria una maggiore capacità in tutti i punti della rete di salvataggio e riabilitazione. Proprio il mese scorso, gli investigatori hanno arrestato una donna sospettata di essere coinvolta nel commercio illegale di pappagalli. Non si trattava di un piccolo contrabbandiere che aveva impacchettato uccelli vivi in bottiglie d’acqua nascoste nei suoi bagagli. In questo caso, più di 400 animali, molti dei quali cacatua e altri pappagalli, sono stati trovati nei locali di un allevamento registrato. Ma le licenze di allevamento della struttura erano scadute da tempo, e un ufficiale di polizia che ha lavorato sul caso ha detto a Mongabay che la maggior parte degli animali trovati lì erano stati catturati in natura.

“Quattrocento uccelli – erano davvero troppi”, dice Dwi. E’ stata la più grande retata di pappagalli in Indonesia fino ad oggi. A causa dell’enorme quantità di animali, è stato deciso di tenerli sul posto e di portare degli esperti per valutare la loro salute. Ora, alcuni sono stati messi sotto la cura dell’agenzia governativa di conservazione, altri sono gestiti da ONG come l’Indonesia Parrot Project, e alcuni sono stati rilasciati. Ma con centinaia di individui, il processo che va dal trattamento medico iniziale alla riabilitazione fino all’eventuale rilascio può richiedere anni.

Anche a Seram, l’isola nell’est del paese dove l’Indonesian Parrot Project gestisce il suo centro di riabilitazione più avanzato, dice Dwi, non un singolo uccello si è completamente adattato alla vita nella natura selvaggia. “Quelli che abbiamo rilasciato continuano a tornare per cercare cibo”, dice. In alcuni casi, “rilascio lento” può significare fornire rifugio e cibo aggiuntivo sul posto per gli uccelli a tempo indeterminato.

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Nadine Freischlad è una giornalista di Jakarta. Seguila su Twitter: @texastee

Banner: Un cacatua a cresta gialla. Immagine di Sham Edmond/Flickr.