Poiché la diagnosi precoce del cancro ovarico è difficile, la maggior parte dei casi sono diagnosticati in fasi avanzate. La diagnosi per immagini si basa sulla classificazione dei modelli ed è limitata per quanto riguarda la determinazione precisa della malignità. L’ecografia transvaginale ad alta frequenza migliora la capacità di rilevare i tumori ovarici maligni rispetto a quella della via transaddominale, tuttavia i valori predittivi sono insoddisfacenti a causa dell’incapacità di distinguere tra tumori maligni e benigni che hanno caratteristiche morfologiche simili. L’introduzione del color flow imaging transvaginale ha permesso di rilevare i vasi sanguigni intratumorali a bassa resistenza, caratteristici dei tumori maligni, e di riflettere visivamente lo stato del flusso sanguigno di un tumore ovarico. Questi due metodi ultrasonografici sono stati utilizzati per la diagnosi dei tumori ovarici in 65 donne trattate nel nostro Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia. Le forme d’onda delle arterie tumorali parenchimali o delle arterie superficiali del tumore sono state confrontate utilizzando il valore dell’indice di resistenza (RI). La sensibilità, la specificità e l’accuratezza del RI preoperatorio nel rilevare i tumori ovarici maligni erano rispettivamente del 100%, 94%, 95,4%. La sensibilità, la specificità e l’accuratezza dei risultati ecografici sospetti preoperatori nell’individuazione dei tumori ovarici maligni erano 100%, 61% e 71%. I valori predittivi positivi e negativi dell’imaging di flusso a colori erano dell’85% e del 100%, mentre per l’ecografia transvaginale in scala di grigi erano rispettivamente del 46% e del 100%. I risultati di questo studio suggeriscono che il Doppler a colori transvaginale è un metodo che è superiore agli altri metodi per la valutazione preoperatoria della malignità ovarica.