GoodTherapy

  • October 9, 2012
  • By Dr. James Pendleton, Psychotropic News Contributor

L’ansia generalizzata (GAD) è la forma più comunemente diagnosticata di ansia tra gli adulti. I sintomi del GAD includono eccessiva preoccupazione o paura che interferisce con la vita quotidiana. Per gli adulti più giovani, esiste una ricchezza di dati che mostrano l’efficacia e la sicurezza di Lexapro (escitalopram) nel trattamento del GAD. Tuttavia, esistono molte meno informazioni sui risultati del trattamento per gli adulti più anziani.

I sondaggi indicano che almeno il 7% degli adulti nei centri residenziali si sottopone al trattamento per il GAD. Quelli che vivono da soli possono sperimentare il GAD ad un tasso ancora maggiore. La popolazione anziana nel suo complesso sperimenta problemi di umore ad un tasso sproporzionatamente più alto. Inoltre, gli anziani hanno spesso condizioni comorbide come la demenza o la depressione maggiore. Per queste e altre ragioni, gli anziani con GAD spesso rispondono male al trattamento. Uno studio pubblicato nel Journal of the American Medical Association ha fatto luce sulla questione se Lexapro è una buona scelta per gli adulti più anziani, ma ancora ci sono più domande che risposte.

Gli autori dello studio hanno reclutato 177 soggetti di 60 anni o più anziani con diagnosi confermata di GAD. Circa la metà dei partecipanti ha ricevuto un trattamento di 12 settimane con Lexapro, mentre il resto ha ricevuto un placebo. Una varietà di test psicologici sono stati somministrati per valutare la risposta al trattamento. Self-reporting anche pesato pesantemente nei risultati finali.

Perché gli effetti avversi rappresentano una preoccupazione potenzialmente più grave tra gli adulti più anziani, segni vitali sono stati presi a intervalli regolari. Alla fine dello studio di 12 settimane, il gruppo Lexapro ha mostrato un miglioramento significativo nei sintomi GAD. Gli effetti collaterali erano per lo più minori e includevano stanchezza e disturbi del sonno. I controlli regolari dei segni vitali hanno confermato che Lexapro non ha causato anomalie cardiache per nessuno dei partecipanti.

Tra i risultati interessanti di questo studio c’è l’osservazione che Lexapro si è separato dal placebo solo alla quarta settimana. Questo risultato evidenzia il fatto che l’aderenza a un regime di trattamento è una componente essenziale, ma a volte trascurata, di generare benefici per l’individuo. Gli individui geriatrici sono infatti più propensi a saltare le dosi o smettere di prendere i farmaci interamente, soprattutto se passano 2 o 3 settimane senza cambiamenti nella loro ansia. Aggiungete a questa circostanza il fatto che gli anziani hanno spesso diagnosi aggiuntive e un funzionamento cognitivo diminuito, e questa popolazione diventa molto più a rischio. I medici di assistenza primaria devono essere sicuri di sottolineare la natura ad azione lenta di Lexapro come essi schermo gli anziani per problemi di ansia.

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