Disciplining My Daughter with Down syndrome

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In qualche modo, da qualche parte lungo la linea, ho smesso di disciplinare Moxie come disciplinavo Micah, o meglio ancora, come disciplinavo Micah quando aveva l’età di Moxie.

E non so cosa sia successo esattamente per cambiare le cose.

Sospetto che il suo inesauribile appetito per l’avventura e la malizia abbia qualcosa a che fare con questo – semplicemente mi ha sfinito e io ero troppo stanco per raccogliere l’energia per fare altro che sospirare.

Sospetto che la sua implacabile adorabilità, il fatto che i suoi occhi occupino circa metà del suo viso, il suo prezioso broncio e la sua risatina contagiosa abbiano avuto qualcos’altro a che fare con questo.

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Ma credo anche che la sindrome di Down abbia avuto una parte in questo.

Non disciplinare Moxie perché ha la sindrome di Down

So che Moxie è intelligente e tuttavia mi sono sorpreso a chiedermi se capisce esattamente cosa sta succedendo, se disciplinarla funzionerà.

Mia madre mi ha chiamato su questo – è stata qui al centro di formazione con noi, guardando i bambini per tutto il tempo che sono in formazione con il mio cane di servizio uditivo. Un giorno, durante la pausa, stavo aiutando, Moxie ha fatto qualcosa che non doveva fare e io ho iniziato a pulire, forse dopo aver detto, “noooooooooooooooooooo Moxieeeeeeeeeee!”

Mia madre mi ha chiesto perché non stavo facendo nulla, che ha visto l’espressione negli occhi di Moxie, “oh YAY! è scappato!” All’inizio ho negato che la stavo lasciando scappare, ma ci ho pensato per circa due minuti interi e sapevo che mia madre aveva colto nel segno: Stavo assolutamente lasciando che Moxie la facesse franca.

In nessun modo al mondo avrei permesso a Micah di rovesciare una tazza di latte sul pavimento senza avere un time out e pulire il suo casino. In nessun modo avrei permesso a QUALSIASI bambino di farlo; perché mai avrei permesso a Moxie di evitare la disciplina?

Huh. Oh, ciao, sindrome di Down.

Ho alzato il tiro di circa 50 milioni di tacche e Moxie sta ricevendo immediatamente dei time out per le cose che sa molto bene che non deve fare. Ieri sera ha rovesciato una tazza di latte in cucina e le ho detto “no!” (con fermezza, chiaramente, senza tirare fuori il “noooooooooo”) poi l’ho messa in un time out di 3 minuti. Quando il tempo è finito, sono andata da lei, l’ho guardata negli occhi accovacciandomi di fronte a lei e le ho detto: “No, non scaricare il latte, Moxie. No. Di’ che ti dispiace”. – Lei ha firmato “scusa” “ora pulisci questo casino, Moxie” – le ho dato un asciugamano e lei si è alzata e ha pulito tutto il casino.

Ogni po’ di latte.

://la fine

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meriah nichols

Meriah Nichols è una consulente di carriera. Mamma single di 3 bambini (uno con la sindrome di Down, uno dotato 2E). Sorda, con C-PTSD e TBI, è anche una nerd di giardinaggio che ama i gatti, Star Trek, e prende il suo caffè caldo e nero.

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