Come la parabola del buon samaritano si riferisce alla vita di oggi

Siiii gentile anche con chi ti odia

Hai mai augurato il male al tuo nemico? Ammettilo o no, ad un certo punto della nostra vita lo abbiamo fatto tutti. A volte, la tentazione di vendicarci dei nostri nemici è così forte e difficile da resistere.

Nella storia, il viaggiatore ferito molto probabilmente odiava il samaritano. E sapeva che l’uomo morente poteva ancora odiarlo dopo la guarigione. Eppure, lo aiutò. (Correlato: 5 volte che Gesù ci ha insegnato la gentilezza)

L’attivista per i diritti civili Martin Luther King Jr. disse notoriamente:

“Sulla parabola del Buon Samaritano: “Immagino che la prima domanda del sacerdote e del levita sia stata: “Se mi fermo ad aiutare quest’uomo, cosa mi succederà? Ma per la natura stessa della sua preoccupazione, il buon samaritano invertì la domanda: ‘Se non mi fermo ad aiutare quest’uomo, cosa gli succederà?”

Considera di metterti nei panni del samaritano. A cosa avresti pensato per prima cosa? Al fatto che è di un’altra razza o che sta morendo e ha bisogno di aiuto?

Aiuta senza aspettarti qualcosa in cambio

Sei onesto con te stesso, aiuteresti qualcuno se sapessi che non potrà mai restituirti il favore? Se hai risposto sì, allora buon per te. Ma la maggior parte di noi non lo farebbe.

La maggior parte di noi aiuta perché si aspetta una ricompensa di qualche tipo. Restituiamo un portafoglio perso e ci aspettiamo che il proprietario ci ricompensi. Aiutiamo i nostri amici perché presumiamo che anche loro ci aiuteranno quando avremo bisogno.

Ma, così facendo, creiamo un mondo in cui aiutiamo solo i “nostri simili” e coloro che sono “uno di noi”. Non c’è molto incentivo ad aiutare gli estranei se sappiamo che non possiamo ottenere nulla da loro.

Il samaritano sapeva che l’uomo ferito potrebbe non aiutarlo mai in cambio. Eppure, ha insistito perché sapeva che era la cosa giusta da fare.

Essere un buon samaritano nel suo contesto odierno è difficile. Il più delle volte, siamo così presi dalle nostre vite che ci dimentichiamo dei nostri fratelli meno fortunati. Ma si può ancora rimediare.

Iniziare con piccoli atti di gentilezza e praticare più empatia. Pensate meno a quello che gli altri possono fare per voi e più a quello che voi potete fare per loro. Questo, di per sé, è già essere un buon samaritano. (Correlato: Le lezioni più preziose che abbiamo imparato da “Tuesdays With Morrie”)

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