L’architettura del paesaggio, lo sviluppo e l’impianto decorativo di giardini, cortili, terreni, parchi e altri spazi verdi esterni pianificati. Il giardinaggio paesaggistico è usato per valorizzare la natura e per creare un ambiente naturale per edifici, paesi e città. È una delle arti decorative ed è alleata dell’architettura, dell’urbanistica e dell’orticoltura.
Segue una breve trattazione dell’architettura del paesaggio. Per una trattazione completa, vedi garden and landscape design.
Gli architetti del paesaggio partono dal terreno naturale e migliorano, ricreano o alterano le forme del terreno esistenti. Il termine “giardino” in genere indica un’area più piccola, più intensamente coltivata, spesso creata intorno a un edificio domestico o a un’altra piccola struttura. “Paesaggio” denota un’area più grande come un parco, un’area urbana, un campus o il bordo della strada.
Alberi, cespugli, arbusti, siepi, fiori, erbe, acqua (laghi, ruscelli, stagni e cascate) e rocce sono usati per modificare o creare un ambiente naturale piacevole. Sono anche usati dispositivi artificiali come ponti, terrazze, piazze, pavimentazioni, recinzioni, gazebo e fontane. L’importanza dei componenti artificiali rispetto a quelli naturali varia a seconda del progettista, dello scopo del sito particolare e della cultura e della moda prevalenti.
I progetti di giardini e paesaggi possono variare concettualmente tra classico/simmetrico e naturale/romantico, formalità e informalità, utilità e piacere, e privato e pubblico. Un giardino a patio chiuso con vasche, cesti di piante e pavimentazione contrasta con il grande giardino “naturale” popolare nell’Inghilterra del XVIII secolo, dove gli elementi artificiali erano meno visibili.
Gli aspetti estetici di un giardino o di un paesaggio includono forma, piante, colore, profumo, dimensioni, clima e funzione. I giardini hanno bisogno di una manutenzione continua per evitare che le erbacce e altri fenomeni naturali indesiderati si affermino. I giardini cambiano con le stagioni e il clima e con il ciclo di crescita e decadenza delle loro piante.
Storicamente, i giardini sono stati progettati più per il piacere privato che per quello pubblico. Gli antichi egizi, i greci e i romani hanno sviluppato ciascuno il proprio design caratteristico di giardino. Villa Adriana, vicino a Tivoli, in Italia, contiene un vasto giardino di piacere che ha avuto grande influenza sui disegni successivi. Il Rinascimento italiano sviluppò giardini formali in cui il paesaggio esterno era considerato un’estensione di un edificio. La Villa d’Este a Tivoli del XVI secolo è un esempio notevole.
Nel XVII secolo André le Nôtre, influenzato dal Rinascimento italiano, creò per Luigi XIV di Francia giardini a Versailles in cui la simmetria, le viste e le fontane grandiose predominano. Un tale disegno fu molto copiato e forse corrispondeva al dominio umano sul paesaggio naturale. Questi giardini classici sono belli ma immacolati, formali, duri, elaborati e logici, con linee rette, cerchi, alberi e siepi addomesticate in forme geometriche e con letti a scomparti per i fiori. Sono estensioni dell’architettura contemporanea.
Nell’Inghilterra del XVIII secolo il conte di Burlington e i giardinieri paesaggisti William Kent, Lancelot “Capability” Brown e Humphrey Repton portarono un cambiamento per cui una filosofia “naturale” della progettazione dei giardini cominciò a raccomandare l’irregolare e l’informale. Alla fine del secolo le rovine artificiali e le grotte furono coltivate come accessori pittoreschi. Esempi famosi sono i giardini di Rousham, Stowe e Stourhead. Nel 19° secolo negli Stati Uniti la figura principale nella progettazione di giardini e paesaggi fu Frederick Law Olmsted.
In Oriente si sviluppò una tradizione completamente separata di giardinaggio paesaggistico, iniziando in Cina e diffondendosi attraverso la Corea al Giappone. L’atteggiamento orientale verso il giardino era strettamente legato alle tradizioni religiose. Il giardino era progettato per indurre un certo stato d’animo e migliorare una percezione distintiva. La natura predominava sulla simmetria creata dall’uomo. Le rocce erano particolarmente importanti e nei giardini giapponesi erano simboli religiosi. La scala tendeva ad essere più piccola che nei giardini occidentali, con enfasi sui piccoli dettagli. Acqua, alberi e ponti erano elementi vitali. Il giardino del tè giapponese doveva indurre uno stato d’animo adatto nella persona che si avvicinava a una casa da tè per partecipare alla cerimonia del tè. Il giardinaggio orientale, in particolare quello giapponese, ha esercitato una notevole influenza sui moderni progetti occidentali.